Cotechino: uno dei simboli della cucina italiana
Sono passati circa 500 anni da quando il Cotechino fece la sua comparsa sulle tavole degli abitanti di Mirandola. La storia racconta che il famoso insaccato nasce durante l’assedio della città da parte delle truppe di papa Giulio II.
Contadini e soldati, ormai ridotti alla fame, decisero di macellare i pochi maiali rimasti e inserire le carni nel budello dell’animale per aumentare il periodo di conservazione.
Da un episodio legato a tristi vicende vede la luce uno dei prodotti gastronomici conosciuti in tutta Italia e più consumati durante le feste natalizie.
I severi requisiti per potersi chiamare cotechino
Per la preparazione del cotechino si utilizzano solo parti nobili del maiale, ovvero la muscolatura striata di animali allevati con un’attenta e sana alimentazione.
Dagli stessi suini viene ricavato anche il grasso e la cotenna da inserire nell’impasto, così come il budello che forma il naturale involucro esterno.
Per completare la ricetta basta aggiungere le giuste dosi di sale, pepe, vino e una serie di aromi e spezie (chiodi di garofano, noce moscata e cannella) per conferire il caratteristico sapore.
Come gustare il cotechino
Il cotechino si trova in commercio come prodotto fresco oppure già cotto. Nel primo caso subisce un processo di asciugatura tramite stufe ad aria calda, mentre nel secondo viene precotto in acqua ad alta temperatura.
L’insaccato è caratterizzato da un sapore speziato e una volta tagliato presenta delle fette compatte con una granulometria molto uniforme.
Nonostante sia un piatto tipico della tradizione culinaria modenese, soprattutto durante le feste natalizie è, insieme allo zampone, un alimento presente sulla maggior parte delle tavole italiane.
La classica ricetta prevede la sola cottura in acqua bollente per circa 2 ore, un taglio a fette di buon spessore e l’accompagnamento con lenticchie; tuttavia il cotechino si accosta perfettamente anche con polenta, purè di patate e fagioli bianchi.
Se desideri valorizzare ancor di più i sapori robusti della carne di maiale, lo puoi abbinare con un vino rosso frizzante come un DOC Sangiovese di Romagna oppure un Lambrusco DOP.