• Pezzatura kg. 1/1,400 c.a.
  • Lavorato a punta di coltello
  • Grana grossolana
  • Legato a mano
  • Stagionatura minima 30 gg
Prende nome “Salame montanaro” da una vecchia tradizione contadina, essendo il nostro paesino ai piedi dell'Appennino Modenese.
D'inverno si usava in ogni casolare uccidere il maiale per uso famigliare.
Il maiale veniva allevato in ogni famiglia con i residui della cucina, ghiande e granoturco; portandolo a maturazione di peso oltre i 200 kg.
Dalle vicine montagne scendevano i montanari che in collaborazione con i contadini facevano “Apcaria”, in altre parole uccidevano il maiale e ad ogni pezzo veniva attribuito il suo pregio.
Il pregio del salame montanaro è dovuto in particolare alla carne del maiale magro, fondello, spalla, pezzi di prosciutto e 15/20% di pancetta.
Il tutto veniva macinato e impastato, condito con aromi naturali vino, aglio, insaccato in budelli naturali, i salami montanari venivano asciugati in cucina davanti al focolaio e messi a stagionare nelle vecchie cantine. Seguendo questi principi i nostri prodotti sono garantiti nell'impiego di sola carne certificata nazionale.
Nel rispetto d'antiche tradizioni, patrimonio di una vecchia usanza contadina Modenese.
In particolare l’”Antica Ricetta” di Franceschini Gino è stato così denominato in quanto si utilizza ancora la ricetta che lo stesso Franceschini utilizzava in gioventù che gli è stata tramandata dai suoi maestri di “apcaria”.